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Posts tagged as “aiuti”

ASSASSINARE ZELENSKY, SABOTARE GLI AIUTI

Le autorità di Germania e Polonia hanno accusato tre uomini di lavorare per conto dell’intelligence militare russa in piani di sabotaggio e assassinio sul suolo europeo. Uno dei complotti avrebbe coinvolto un tentativo di assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un altro mirava al sabotaggio delle strutture aeroportuali commerciali gestite dall’esercito degli Stati Uniti.

ZALUZHNY NON SERVIVA PIU’, NEMMENO A USA E UE

Il siluramento del generale Valeryj Zaluzhny (seguito in poche ore da quelli del capo di stato maggiore Sergej Shaptal e del primo vice-ministro della Difesa Aleksandr Pavlyuk) non ha ovviamente nulla a che fare con l’andamento negativo dell’offensiva ucraina di primavera-estate. O meglio: ha a che fare, ma non perché Zaluzhny non sia stato in grado di guidarla, né perché il suo sostituto, il generale Aleksandr Syrsky, abbia in tasca il segreto della vittoria. Il problema è politico, solo politico.

UE, COM’È DIFFICILE DARE 50 MILIARDI A KIEV

di Pietro Pinter – A inizio febbraio, il Consiglio Europeo si riunirà nuovamente per trovare un accordo sulla Ukraine Facility Regulation, il quadro legale proposto dalla Commissione Europea a giugno 2023 – e approvato dal Parlamento Europeo ad ottobre – per fornire 50 miliardi di aiuti finanziari all’Ucraina per 5 anni, sul modello del Recovery Fund: ogni tranche di aiuti dovrà essere preceduta da diverse “riforme” da parte dell’Ucraina, concordate in un apposito piano. Se il sostegno della Commissione Europea, ultra-atlantista e autrice di molte fughe in avanti sull’Ucraina (si ricordi ad esempio, la folle proposta di una no fly zone sul Paese) è sicuro, lo stesso non si può dire per il Consiglio Europeo (gli Stati membri) che deve approvare all’unanimità il disegno, trattandosi di una decisione UE in tema di politica estera.

KIEV NON E’ KABUL, PERO’…

di Joel Wasserman     Ci sono molte persone alle frontiere della libertà che guardano le orribili immagini dall’Afghanistan e si chiedono quanta fiducia possono avere nella partnership dell’America con il loro Paese. Questa preoccupazione non è irragionevole per gli ucraini: è diventato dolorosamente chiaro che l’Ucraina non è una causa per la quale i principali partner occidentali sono disposti a pagare un costo elevato. A Kiev, però, possono essere fiduciosi: non dovranno affrontare lo stesso orribile destino. C’è una differenza drammatica nella natura del sostegno militare e politico dell’America ai due Paesi e nel fatto che l’Ucraina si difende con il proprio sangue e soprattutto con i propri proiettili. Tuttavia, la distinzione più importante tra Afghanistan e Ucraina è probabilmente che mentre il Governo afghano ha passato decenni a credere che gli Stati Uniti e l’Occidente non avrebbero mai permesso ai talebani di tornare, l’attuale Governo ucraino sembra preparare l’Ucraina alla realtà dei limiti del sostegno occidentale.

LA RUSSIA, IL COVID E L’EUROPA (5. fine)

di Kadri Liik    Il Coronavirus non sembra aver cambiato il pensiero del Cremlino sugli obiettivi della politica estera, anche con l’Europa, pur bloccando molti degli sforzi necessari per perseguirli. In primavera e all’inizio dell’estate, ad esempio, il ministero degli Esteri russo si è concentrato sul rimpatrio dei cittadini bloccati all’estero, un tradizionale lavoro consolare che sembra aver incontrato qualche resistenza in altre parti del Governo russo. Secondo i pettegolezzi di Mosca, le agenzie statali incaricate di gestire la pandemia all’inizio erano riluttanti a consentire a potenziali portatori di infezione di entrare nel Paese. E il ministro degli esteri, Sergey Lavrov, ha dovuto lamentarsi con Putin per risolvere la questione.