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LE SS RIABILITATELE VOI

Com’era ampiamente prevedibile, dopo i grotteschi tentativi, all’epoca della presa di Mariupol’ da parte dei russi, di sciacquare i panni filo-nazisti del Battaglione Azov, ecco quelli ancor più disperati e disperanti di tramutare le SS naziste in un variegata compagnia dove alcuni erano nazisti e altri si trovavano lì per caso. D’altra parte l’ho scritto subito, siamo tutti un po’ canadesi, tutti inclini ad onorare l’ex ufficiale della Divisione Galizia delle SS Gunka, tutti o quasi affetti dalla sindrome che ci spinge a considerare buono tutto ciò che oggi va contro la Russia. Come la maschera piemontese di Garibuia che, dice la tradizione, si tagliava gli attributi per far dispetto alla moglie.

La coglioneria attuale viene giustificata in nome della “complessità della storia”. Definizione che, applicata per bene, porterebbe a cancellare qualunque responsabilità. Anche quella della Russia che invade l’Ucraina, per dire, perché la storia è complessa e se non possiamo giudicare una vecchia SS come Gunka 78 anni dopo i fatti come possiamo giudicare un evento dell’altro ieri, ancora in pieno svolgimento. Sai, c’è stata la Nato, Maidan, la UE, il nazionalismo ucraino, la storia è complessa… Non è detto che solo perché ha fatto un’invasione Putin sia un invasore, no?

I nostri mediocri non avrebbero aperto bocca, probabilmente, se non avessero potuto citare un pezzo di Politico intitolato “Aver combattuto contro l’URSS non fa necessariamente di te un nazista”. Un ottimo giornalista americano come Matt Taibbi ha definito questo pezzo “il peggior editoriale di sempre”. E si può ben capirlo. Intanto il titolo è una scemenza. Essere una SS fa di te un nazista, e non c’è verso di sostenere il contrario. Essere nella mafia fa di te un mafioso, essere nel Kgb fa di te una spia, essere un prete fa di te un membro della Chiesa. I peccati e i meriti individuali c’entrano poco rispetto al giudizio storico. Riguardano semmai purgatorio, inferno e paradiso, se uno ci crede. Come per i filo-nazisti dell’Azov. Ci dicevano: eh, però legge Kant, però è un bravo padre di famiglia. Perché, chi ha detto che non si possa essere filo-nazisti (con tutto ciò che questo comporta) e bravi papà? O essere bravi papà senza per questo essere meno inclini a bruciare gli ebrei e sterminare gli zingari?

Secondo: lo scandalo internazionale non è nato dal fatto che Gunka fosse stato membro delle SS, come tanti altri che alla fine della seconda guerra mondiale si sono rifugiati oltre-Oceano e lì hanno vissuto tranquilli e sereni. Lo scandalo è nato dal fatto che il Parlamento canadese e due uomini di Stato, il premier Trudeau e il presidente ucraino Zelensky, hanno sentito la necessità di onorarlo come un eroe, come un esempio da seguire e da additare alle future generazioni. Passi per Zelensky, leader di un Paese che da almeno dal 2010, dai tempi del presidente democratico e occidentalismo Viktor Jushchenko, persegue la riabilitazione della destra peggiore. Ma gli altri?

Terzo: non è vero quanto scrive Politico, e cioè che l’unità delle SS in cui militava Gunka, non fosse responsabile di crimini di guerra. La 14° Waffen Grenadier, più nota come Divisione Galizia, è stata giudicata dal Governo polacco responsabile dell’uccisione di oltre mille civili nel villaggio di Huta Pienacka, ora nella regione di L’viv (Ucraina). E per questo l’attuale Governo polacco ha accennato alla possibilità di chiedere l’estradizione di Gunka. Il quale magari è riuscito a non sparare, a non farsi notare dalle altre SS mentre rifiutava di uccidere quei civili, chissà…  Ma resta un nazista, come minimo complice di crimini di guerra innegabili. Anche se adesso il negazionismo va di moda.

Fulvio Scaglione

 

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