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Sheriff Tiraspol, un calcio alla politica

Seguo spesso, su Twitter, la timeline di Dionis Cenusaun giovane studioso residente in Germania che su Moldavia, Caucaso e quella parte del mondo ex-sovietico è sempre molto attento e informato. Molto schierato (ovviamente troppo, per me, ma non è un problema) ma anche molto interessato e interessante. Stamattina ho letto un suo post su Twitter che diceva, più o meno: lo Sheriff Tiraspol (la piccola squadra della Transdnistria, regione separatista rispetto alla Molcavia,  ha sconfitto il Real Madrid a Madrid, n.d.r) è proprietà di oligarchi separatisti filo-russi, esultare per questa vittoria è come esultare per le prepotenze della Russia. Traduco dall’inglese a memoria, perché il post poi è scomparso. Cancellato?

Spero vivamente che sia così. Perché la logica conseguenza di uno schema di pensiero che mescola il tifo con la politica, lo Sheriff con il Cremlino, porterebbe, per un minimo di decenza e coerenza, a questo:

  • niente affari con l’Arabia Saudita, regime oppressivo, stragista (vedi Yemen) e sanguinario (vedi Kashoggi)
  • niente uso del sapone di Aleppo, per non sostenere Bashar al-Assad in Siria
  • niente viaggi negli Emirati Arabi Uniti, che trafficano con le armi e sostengono le milizie sunniti che nello Yemen commettono quelli che, secondo molte Ong e l’Onu stessa, sono crimini di guerra
  • non ci parlate del Qatar, sostenitore dei Fratelli Musulmani
  • abbandoniamo la Turchia, che ammazza i curdi, e facciamo lo sciopero del baklava
  • mai più soggiorni sul Mar Rosso, visto come si comporta Al-Sisi in Egitto. Snorkeling solo in Liguria
  • ovviamente nessun aiuto all’Afghanistan dei nuovi talebani, che si arrangino
  • disertiamo la Cina, che opprime gli uiguri e chissà che altro trama a Hong Kong. fine degli involtini primavera
  • l’India delle caste, dei paria e degli ospedali in crisi da Covid perché il Governo investe in armi? Mah…
  • L’Asia Centrale della finta democrazia? Lasciamo perdere
  • Cuba? Ovvio che no, e alla malora anche il daiquiri

Per carità di patria risparmio su una parte dell’America Latina e dell’Africa, perché anche lì, se volessimo andare per esclusione da indegnità… E insomma: è questo il mondo che vogliamo? È così che vogliamo vivere? È così che si può vivere? Dunque viva lo Sheriff Tiraspol, ce ne fossero di più di piccoli che rendono la vita difficile ai grandi.

Fulvio Scaglione

 

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