“Ci aspettiamo che ci sia, ed effettivamente c’è già, una netta diminuzione dei prezzi per i prodotti inclusi nel “set del borsch” e, a nostro avviso, la tendenza continuerà”. Così Elvira Nabiullina, governatrice della Banca Centrale di Russia. I prezzi dei prodotti alimentari in Russia hanno visto un forte aumento quest’estate, ma gli amanti del borsch potrebbero avere finalmente motivo di festeggiare: “Questo è un problema stagionale”, ha spiegato Nabiullina il 23 luglio, e i prezzi al consumo delle colture principali del Paese potrebbero continuare a diminuire con l’arrivo sui mercati dei nuovi raccolti.
Tutto ha origine con la cattiva stagione agricola dell’anno scorso, causata dal maltempo, e di conseguenza caratterizzata da una quantità nettamente inferiore di prodotti stoccati. Questo ha fatto aumentare la quantità di patate, cipolle e carote importate dall’estero, e anche il tasso di cambio tra il rublo e il dollaro ha fatto salire i prezzi. Il 30 giugno, durante una trasmissione in diretta sul canale di notizie economiche 24 ore su 24 RBC, un partecipante ha chiesto a Vladimir Putin perché il costo di una carota russa fosse maggiore di quello di una banana ecuadoriana. La banana costava allora 78 rubli al chilo (circa 1 dollaro); la carota costava 110 rubli (circa un dollaro e mezzo).
Putin ha spiegato che si tratta di una tendenza globale, poiché “gli indici mondiali dei prezzi dei prodotti alimentari sono saliti al livello più alto degli ultimi dieci anni”, e ha anche osservato che la Russia dipende da altri Paesi per le forniture di prodotti ortofrutticoli, visto che la Federazione Russa non ne produce abbastanza per soddisfare la domanda interna.
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