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L’ARMATA ROSSA TIRA LA CINGHIA

Tempi duri per l’ex Armata Rossa. A metà di ottobre, a quanto riferiscono le Izvestija che avrebbero potuto esaminare una copia del documento, Anton Germanovic Siluanov, ministro delle Finanze della Federazione Russa, ha inviato al Consiglio di Sicurezza un progetto di riforma delle forze armate basato sull’ottimizzazione dei costi. E fonti militari hanno confermato l’esistenza di un tale progetto, che concretizza peraltro un dibattito politico sulla riduzione delle spese militari in corso ormai da tempo.

Al primo posto tra le “riforme” c’è la proposta ridurre del 10% il numero del personale militare. Il decreto presidenziale del 2018 fissava il numero dei soldati e del personale militare in poco più di un milione di persone. Ciò significa che il ministero delle Finanze prevede di tagliare almeno 100 mila posti all’interno delle forze armate. Secondo il progetto di Siluanov, i tagli dovrebbero avvenire soprattutto trasferendo nel pubblico impiego il personale dell’armata rossa non legato alle missioni di combattimento, ovvero medici, infermieri, impiegati addetti al personale e all’amministrazione e avvocati.

Ma non è tutto. Nel tentativo di risparmiare e recuperare risorse, il ministero delle Finanze propone anche di prolungare i tempi di utilizzo dell’abbigliamento militare. In caso di sostituzione anticipata, il soldato dovrebbe provvedere a una compensazione monetaria. E in caso di risoluzione anticipata del contratto, il soldato dovrebbe rimborsare i costi dell’abbigliamento ricevuto dall’esercito “in proporzione al periodo di usura”.

Un altro punto della riforma è la proposta di eliminare l’indicizzazione annuale del 2% al di sopra del tasso di inflazione della pensione militare. E in ogni caso di aumentare da 20 a 25 anni l’anzianità di servizio necessaria per ottenere la pensione. Per di più, Siluanov propone di non conteggiare più, tra gli anni di servizio, il periodo degli studi nelle scuole e nelle accademie militari. Per alcune categorie di ufficiali, ciò potrebbe anche significare dieci anni in più di servizio per arrivare all’età pensionabile.

Non a caso Oleg Zherdev, fondatore dell’associazione di avvocati “Gvardia”, specializzata nella tutela dei membri delle forze armate e delle forze dell’ordine, ha subito protestato. “La proposta viola le leggi Sullo status dei militari e Sulla coscrizione e il servizio militare”, ha dichiarato alle Izvestija: “I cadetti iniziano i loro studi dopo aver prestato giuramento. Durante l’addestramento, sono coinvolti nella risoluzione di compiti di servizio militare, fanno guardie e pattuglie. Sono soggetti a restrizioni, come gli altri militari. A differenza degli studenti, per fare un esempio, hanno solo un mese di vacanza in estate “.

Per concludere, il ministero delle Finanze ha proposto di allungare il periodo necessario a un dipendente delle forze armate per ottenere un conto ipotecario militare, quello in cui vengono trasferiti fondi mensili che un militare può utilizzare in pochi anni come pagamento iniziale di un mutuo. Fino a oggi, gli ufficiali potevano aprirne uno subito dopo aver concluso l’accademia e i soldati a contratto dopo tre anni. La proposta è di portare il tempo di attesa a cinque anni per gli ufficiali e a otto per i soldati a contratto.

È curioso notare che Siluanov divenne ministro delle Finanze nel 2011 in sostituzione di Aleksej Leonidovic Kudrin, licenziato in tronco dall’allora presidente Medvedev per aver criticato un progetto di spesa a favore delle forze armate dell’importo di 66 miliardi di dollari in tre anni.

Lettera da Mosca

 

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