Riassumendo: il presidente ucraino Zelens’kyj, dopo aver partecipato all’Assemblea generale dell’Onu, si reca in visita ufficiale in Canada. Qui viene accompagnato in Parlamento dal premier Trudeau. Nell’aula gremita e partecipe, il presidente del Parlamento canadese, tal Anthony Rota, fa loro una bella sorpresa: presenta Yaroslav Gunka, 98 anni, ucraino naturalizzato canadese, come un eroe che durante la seconda guerra mondiale ha combattuto i russi. Uragano di applausi dai parlamentari, entusiastici saluti da parte di Zelens’kyj e Trudeau. Peccato che poi salti fuori che il buon Gunka era un ufficiale della Divisione Galizia delle SS, responsabile di molte stragi di ebrei ucraini e polacchi. Mezzo mondo protesta, organizzazioni ebraiche in prima fila. Rota si dimette. In sostanza, una colossale figura di m… Però attenzione: siamo tutti, ormai, un po’ canadesi.
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Non so se si tratti di una sensazione solo mia ma nell’ultima mossa del presidente Zelens’kyj si avverte un senso di disperazione che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Ucraina. Ricapitoliamo: Zelens’kyj ha annunciato l’intenzione di licenziare tutti i funzionari regionali preposti al reclutamento militare per sostituirli con militari veri e propri. L’accusa del Presidente è: corruzione. Un sistema di arricchimento illecito, realizzato soprattutto con la vendita di false esenzioni dalla leva, che, come dice giustamente Zelens’kyj, in un Paese in guerra “equivale al tradimento”.
di Stefano Caprio Asia News Dal 29 marzo, secondo le disposizioni del ministero della Cultura di Kiev, sono in corso le operazioni di sgombero della Lavra delle Grotte di Kiev, il monastero originario di tutta la spiritualità della Rus’ di Kiev e della Chiesa ortodossa sua erede. Alcuni monaci hanno già lasciato gli edifici, soprattutto quelli occupati da attività commerciali, con tanto di macchinari e strumenti di ogni genere, ma la dirigenza della comunità insiste a voler rimanere. Per la Lavra si sono mobilitati tutti i capi dell’Ortodossia russa e non solo, a partire dal patriarca di Mosca Kirill, e anche molti gerarchi di altre Chiese ortodosse sparse per il mondo. In Ucraina si verifica una grande concentrazione di metropoliti, arcivescovi, archimandriti e igumeni, sia della giurisdizione moscovita sia di quella autocefala e greco-cattolica, tutti intenzionati ad affermare il proprio diritto a rappresentare i fedeli che si accalcano davanti alle porte del monastero, della chiesa principale e delle varie cappelle.
di Giuseppe Gagliano Quali sono le principali novità che emergono da uno studio, da una disamina attenta dei servizi di sicurezza ucraini? In primo luogo la nascita dell’ufficio di sicurezza economica (BEB) che opera in modo indipendente rispetto agli altri servizi di sicurezza ucraini e che certo ha avuto un ruolo rilevante nell’attuale guerra. Questo servizio coopera con il servizio di intelligence doganale ucraina allo scopo di individuare tentativi di corruzione da parte di agenti russi infiltrati e segnali di collusione economica tra cittadini ucraini e cittadini russi.
Quando decise di correre per la presidenza, dicevano che era solo un attore che voleva speculare sulla propria fama televisiva. Quando, al primo turno, fu il più votato dei candidati, che era la bizzarra sorpresa in un Paese bizzarro che, dopo tutto, aveva dato i natali a Gogol’ e a Bulgakov. Quando divenne Presidente con una maggioranza schiacciante dei voti, che era una marionetta degli oligarchi. Quando il suo partito, fondato in fretta e furia qualche mese dopo, conquistò una maggioranza altrettanto schiacciante dei seggi parlamentari, nessuno ebbe più il coraggio di parlare. Tutti avevano finalmente capito che Volodimir Zelens’ky non era una meteora ma un fenomeno. Un personaggio destinato a lasciare il segno nell’ancor breve (solo 28 anni) ma assai travagliata storia dell’Ucraina indipendente.
(2. continua)
La nomina di Mikhail Mishustin a primo ministro è un esempio perfetto. Ingegnere informatico, Mishustin ha cominciato la propria carriera a Mosca, nei primi anni Novanta, nel Club Internazionale del Computer, organizzazione che cercava di mettere in contatto le aziende tecnologiche occidentali con gli esperti e i funzionari statali russi. Mishustin coltivava rapporti con i manager di colossi come Intel, Hewlett-Packard, IBM, Motorola, Apple, e nel 1997 ebbe anche occasione di incontrare Bill Gates durante un forum organizzato a Mosca dal Club di cui era intanto diventato vice-presidente. Poi, come si sa, l’ingresso nell’apparato fiscale e la scalata fino al vertice, posizione consolidata con i risultati: Mishustin ha informatizzato il sistema e l’ha trasformato, da quel baraccone corrotto che era, in una struttura moderna e funzionante. Tra il 2014 e il 2018 la riscossione dell’Iva è cresciuta del 64%.