Press "Enter" to skip to content

Posts tagged as “sputnik”

COVID BATTE RUSSIA, ECCO PERCHE’

di Anna Nikolaeva       Martedì scorso, in Russia, è stato registrato un altro record di contagi da Covid: 34.325 nuovi casi. In termini di mortalità giornaliera siamo ai primi posti nel mondo, muoiono circa mille persone ogni giorno. Secondo i calcoli dei demografi, il calo naturale della popolazione negli ultimi dodici mesi ha raggiunto un milione di persone. Questa è la cifra annuale più alta dalla Grande Guerra Patriottica. Ma se l’Unione Sovietica vinse la lotta contro il fascismo, allora la Russia moderna sembra aver perso la battaglia contro il Covid.

YANDEX E IL VACCINO AGLI STRANIERI

Tutti conoscono Yandex come la società informatica fondata nel 1997 (oggi quotata alla Borsa di New York e a quella di Mosca) e titolare del motore di ricerca che controlla il 65% del mercato russo. Yandex, però, ha diverse altre attività, tra cui quelle di taxi, car sharing e food delivery. Proprio in quest’ultima veste l’azienda si è fatta promotrice di un appello al sindaco di Mosca,  Sergej Sobianin, affinché inserisca i tassisti e i corrieri del cibo tra le categorie a cui distribuire in maniera prioritario Sputnik V, il vaccino antiCovid di produzione russa che è già stato inoculato in più di un milione di persone.

Il vaccino che tanto dispiace ai russofobi

Nei giorni scorsi Lettera da Mosca ha fatto un ragionamento semplice semplice, persino scontato. Sputnik V, il vaccino russo anti-Covid che l’anno scorso (fu annunciato in agosto) era stato accolto con scetticismo dalla comunità scientifica e con ironia da molti osservatori ed espetti improvvisati, ed era stato ignorato da tutti gli altri Governi, è infine entrato nel salotto buono. Quattordici Paesi (tra cui Israele, Ungheria, Pakistan e Argentina) l’hanno acquistato o approvato. La Turchia ha stretto un accordo con la Russia per produrlo in proprio. La Germania si è fatta avanti per un progetto simile a quello turco. E la Ue, su richiesta russa, si è detta disposta ad attuare una “rolling review” (in pratica, una verifica in evoluzione) sullo Sputnik V, in vista ovviamente di una sua approvazione anche in ambito europeo. Ultimo ma non ultimo, l’ambasciatore d’Italia in Russia,  Pasquale Terracciano, si è fatto vaccinare con Sputnik V e non l’ha certo nascosto.

Guarda guarda, ora Sputnik V ci piace

di Fulvio Scaglione         Non si vorrebbe infierire ma i fatti parlano da soli. Ricordate i broncetti e i ditini alzati quando, l’11 agosto scorso, Vladimir Putin annunciò che la Russia aveva prodotto il primo vaccino anti-Covid, battezzato Sputnik V? Giù tutti a dire che avevano fatto troppo in fretta, che non era possibile, che era una truffa. E pazienza l’Oms, che voleva vederci chiaro: è il suo mestiere. E pazienza gli scienziati, che hanno comunque dei doveri e ai quali magari non faceva piacere che un russo qualunque, magari dentro un laboratorio militare, fosse arrivato al traguardo prima di loro. Ma tutti gli altri? Finti esperti, giornalisti che di vaccini non sanno un tubo ma pontificano? Tutti belli in riga a cantare la solita canzone: che Putin è cattivo, la Russia è l’impero del male, quindi da lì non può arrivare nulla di buono. E vai con l’ironia sul nome Sputnik V, che riprende quello del primo satellite artificiale messo in orbita intorno alla Terra, dall’Urss nel 1957… Ancora il mese scorso, un autorevole quotidiano economico italiano definiva la vaccinazione di massa in Russia, in quel momento appena annunciata, “una fuga in avanti”.