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Posts tagged as “materie prime”

NIENTE GUERRA, LASCIAMO FARE AL CAOS

di Lawrence d’Arabia       Nessuna terza Guerra Mondiale per Formosa “anytime soon”. Quando lavoravo per l’intelligence britannica cercavo di raccontare ai comandi militari le cose come stavano. Ora pare che i servizi informazioni del mondo non facciano altro che fabbricare finte realtà in combutta coi politici: dal canto mio appena ebbi sentore che le cose si stessero mettendo così, diedi le dimissioni. “Enough is enough!” pensai, ma qui il troppo sembra non stroppiare mai. Mi sanno spiegare lorsignori perché mai la Repubblica Popolare Cinese dovrebbe invadere la Repubblica di Cina quando può tranquillamente colonizzarla economicamente? Ragioniamo un attimo. La Cina è un paese di figli unici, restio quindi a sacrificarli in battaglia. Una quota parte dei cinesi ha intravisto finalmente il benessere dopo millenni di miseria, il resto ha realistiche possibilità di intravederlo: in entrambi i casi si tratta di gente che preferisce dedicarsi a goderselo o a conquistarselo.

ECONOMIA RUSSA: STABILITA’ CONTRO CRESCITA

di Elizaveta Bazanova     Da più di dieci anni, ormai, l’economia russa è in stagnazione: il tasso di crescita medio non supera l’1% all’anno, il divario dai Paesi sviluppati aumenta, i Paesi in via di sviluppo la stanno superando. Anche nell’epoca dello zastoy, cioè  gli anni Ottanta del secolo scorso, l’economia della Russia cresceva più velocemente, circa l’1,6% l’anno. Scegliendo la “stabilità”, un modello di crescita redistributivo e l’isolazionismo, la Russia va incontro a grandi rischi, avvertono gli economisti nel rapporto Stagnation-2: Implications, Risks and Alternatives for the Russian Economy della Liberal Mission Foundation e offrono le loro opzioni per superare un decennio di stagnazione. Ma, “a quanto pare, le autorità non hanno una reale richiesta di accelerare la crescita economica, se per richiesta non intendiamo il vago desiderio di avere qualcosa ma la disponibilità a “pagare” per averlo”, scrive Yevsey Gurvich, capo del gruppo di esperti: le autorità non sono pronte ad assumersi rischi, “e la massima priorità è la minimizzazione dei rischi macroeconomici come potenziale fonte di destabilizzazione generale”.

INVESTIMENTI ESTERI IN FUGA NEL 2020

Il volume degli investimenti diretti esteri in società russe alla fine del 2020 è diminuito di oltre 20 volte rispetto al 2019: 1,4 miliardi di dollari contro i 28,9 miliardi di dollari dell’anno precedente. Lo riporta la Banca Centrale di Russia. Nel primo e nel quarto trimestre dello scorso anno è stato registrato un deflusso di fondi, pari rispettivamente a 4,1 e 0,9 miliardi di dollari. Nel secondo e terzo trimestre le perdite sono state compensate, perché dall’estero sono arrivati investimenti in società russe per 5,9 miliardi e 0,5 miliardi di dollari. Ma anche con la parziale ripresa degli indicatori, il risultato è stato il peggiore dalla metà degli anni Novanta, in particolare nel 1994 quando fu di soli 0,634 miliardi di dollari. Male anche nel 1998 e nel 1999, con 2,5 e $ 2,8 miliardi di dollari. Il record di investimenti diretti esteri è stato invece registrato nel 2008, con un ammontare di 65 miliardi. Un altro anno molto positivo è stato il 2013, quando l’afflusso di capitali è stato di 60 miliardi di dollari.