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Posts tagged as “hacker”

CYBER E HACKER PER DIFENDERE L’UCRAINA

di Giuseppe Gagliano     Come va la controffensiva cyber dell’Ucraina alla Russia? Secondo le informazioni di Odessa Journal. le forze cibernetiche dell’Ucraina hanno incominciato a porre in essere un’offensiva efficace nei confronti degli invasori russi e anche nei confronti della Bielorussia. Andiamo nel dettaglio. L’Ucraina ha messo in campo l’esercito IT per attacchi informatici contro siti russi e, in modo particolare, contro le banche e le società petrolifere (Gazprom, Lukoil). In primo luogo non va dimenticato che a dicembre, attraverso il Fondo europeo per la pace, il Consiglio europeo aveva concesso ben 30 milioni di euro di aiuti proprio alla difesa Ucraina anche nel settore cibernetico. In secondo luogo, soprattutto grazie al contributo indispensabile americano, la sicurezza informatica ucraina è strettamente legata alla società americana nota come Dai Global. In terzo luogo, l’istituzione ucraina che si occupa di portare in essere questi attacchi cibernetici è la Cyber Unit Technologies (Cut), che ha una dimensione sia difensiva sia offensiva e che ha sede in Estonia, dove – guarda caso – ha sede anche il Centro di difesa informatica della Nato.

Stupidario russofobo e forza dei fatti

Lo stupidario russofobo è vincente, a livello di propaganda, per una sola ma potente ragione: è senza fondo. Poco più di un anno fa la grande stampa sparava la sciocchezza dei russi della missione “Dalla Russia con amore” arrivati in Italia per spiare la Nato. Qualunque persona con un grammo di cervello poteva capire che si trattava di una scemenza. Un centinaio di scienziati e tecnici militari arrivati in Italia con tanto di fanfara come potevano spiare strutture militari come quelle? Che facevano, andavano strisciando di notte tra le pattuglie americane per poi, di giorno, sanificare le residenze per anziani della Bergamasca? Come se non bastasse, c’era anche chi scriveva che i russi spruzzavano liquidi misteriosi (ma certamente nocivi, ovvio) sulle strade delle nostre città.

PARLER, LA CHAT DI TRUMP PARLA RUSSO

Jon Matze, amministratore delegato e co-fondatore del servizio di instant messaging Parler, è stato licenziato dal consiglio di amministrazione, a sua volta presieduto da Rebekah Mercer, imprenditrice molto vicina al Partito repubblicano. La motivazione ufficiale è quella tipica in questi casi: divergenze sullo sviluppo del prodotto. Pare però che il contrasto più serio sia avvenuto sul modo di moderare i contenuti. Ricordiamo che Parler, diventato il rifugio della destra trumpiana dopo che il Presidente era stato “espulso” dai social network tradizionali, era stato poi boicottato da Amazon (che aveva disabilitato i server che lo ospitavano) come da Apple e Google, che avevano eliminato la app del social network dai loro store. A Parler, inoltre, veniva rimproverato di essere servito da strumento organizzativo a molti dei gruppi che, il 6 gennaio scorso, avevano dato l’assalto al Campidoglio di Washington.

Dagli hacker onnipotenti agli avvelenatori fessi

di Fulvio Scaglione  Di quale Russia stiamo parlando? D’ora in poi bisognerà premettere questa domanda a qualunque cosa si voglia dire o scrivere. Perché è chiaro che la Russia degli hacker onnipotenti, quelli che penetrano come fosse burro anche i segreti del Pentagono o dell’agenzia atomica degli Usa (i quali proprio indietro come tecnologia non sono, e poi sono anni che la menano con ‘sti hacker, avranno pur preso qualche precauzione), non s’accoppia bene con quella degli avvelenatori fessi. Ma fessi assai, visto che non riescono a far fuori né un vecchio doppiogiochista inutile e ininfluente come Skripalun furbone come Navalnyj, ci mettono la firma (l’uso del noviciok, una specie di neon con la scritta “è stato il Cremlino”) e se non basta la raccontano pure al telefono.