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Fulvio Scaglione

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"Lettera da Mosca" vuole essere uno spazio aperto a tutti coloro, giornalisti, esperti, studiosi o conoscitori della Russia, che sono stanchi della russofobia imperante come della russofilia ingenua e grossolana che si trova in Rete. Graditissimi i pareri diversi purché argomentati e fondati. Coordina il sito Fulvio Scaglione.

TRA ISLAM E ROMANOV, LA TERZA VIA DI PUTIN

di Emanuel Pietrobon – Esiste un Paese dalla posizione geografica unica e dove l’islam ha un’importanza centrale nella vita pubblica e nell’elaborazione della politica estera da parte dei decisori politici. In questo Paese operano più di 5mila organizzazioni islamiche, sono presenti circa 8mila moschee, la popolazione musulmana è maggioritaria in almeno sei Repubbliche e rappresenta tra il 10% e il 20% a livello nazionale. Questo Paese, inoltre, ha un Presidente che regala copie del Corano ai propri alleati e cita alcune delle sure più belle in occasione delle festività pubbliche e per indurre Stati terzi a cessare le ostilità quando si trovano in guerra. Questo Paese, che ad un primo sguardo si potrebbe tentare di localizzare geograficamente in Nord Africa, in Medio Oriente o in Asia meridionale, giace tra l’Europa orientale e l’Asia settentrionale e ha una storia millenaria che, paradossalmente, affonda le proprie radici in una religione che non è l’islam, è il cristianesimo ortodosso. Questo Paese è la Russia.

NORD STREAM 2, SE LA RUSSIA SE NE VA…

di Fjodor Lukjanov – Quando si tratta di grandi progetti energetici da sviluppare in cooperazione tra la Russia e il resto d’Europa, la componente commerciale dell’impresa viene sempre oscurata dalle preoccupazioni geopolitiche. Nel 1981, l’amministrazione Reagan impose sanzioni all’Unione Sovietica per impedirle di costruire il principale gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, progettato per trasportare il gas russo verso l’Europa occidentale. Quarant’anni dopo la storia si ripete, poiché sia ​​il Congresso sia la Casa Bianca si sono impegnati a impedire il completamento del gasdotto Nord Stream 2.

BUSTARELLA, QUANTO COSTI ALLA RUSSIA

Secondo Rosfinmonitoring, l’Agenzia della Federazione Russa per il controllo finanziario, oltre 100 miliardi di rubli sono stati sottratti in maniera truffaldina alle casse pubbliche durante il 2020. Rubati nei più diversi modi e, in questo anno terribile, spesso nel modo più odioso: con finti progetti di aiuto alle aree e alle persone colpite dal Coronavirus e con la relativa bustarella al controllore di turno. Cento miliardi di rubli corrispondono, più o meno, a 1 miliardo e 110 milioni di euro. Ovvero, la somma che nel giugno di quest’anno il Governo russo ha diviso tra le regioni russe per combattere, appunto, la pandemia di Covid 19.

MUSULMANI RUSSI, OCCHIO AL MATRIMONIO!

L’islam è la seconda religione più praticata nella Federazione Russa e conta, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, almeno 20 milioni di fedeli con 8 mila moschee. I musulmani russi vivono soprattutto in Tatarstan, Bashkortostan e nel Caucaso del Nord. Rilevante, però, è la loro presenza anche in molte grandi città, a cominciare dalla capitale Mosca. Anzi, vi sono studiosi che, analizzando le dinamiche demografiche (il calo generale della popolazione russa e il tasso di natalità più alto delle comunità musulmane), sostengono che i musulmani potrebbero costituire il 50% della popolazione della Federazione entro il 2050.

STATI UNITI CONTRO CINA. LA RUSSIA, INTANTO…

La pandemia di Coronavirus ha offerto alla Russia terreno propizio per riavvicinare gli Stati Uniti. Mosca e Washington si sono cambiati assistenza medica, hanno raggiunto un accordo sul petrolio e hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per commemorare la loro partnership durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre una nuova guerra fredda sembra emergere tra gli Stati Uniti e la Cina, è forse in atto una resurrezione della diplomazia triangolare cara a Henry Kissinger?