Il ministero delle Finanze, diretto da Anton Siluanov, ha pubblicato il tradizionale rapporto sullo stato dell’economia russa, in questo caso per il periodo gennaio-agosto dell’anno in corso. Proviamo a esaminare qualche dato.
- Il Pil in agosto ha superato del 5,2% i livelli dell’anno scorso, mentre il livello del 2021 è stato superato del 2,4%. Nei primo otto mesi di quest’anno, se valutato su base annua, il Pil russo è cresciuto del 2,5%.
- La produzione industriale ha segnato un più 5,4% rispetto all’agosto dell’anno scorso (a luglio, anno su anno, si era registrato un più 4,9%). Nel complesso la produzione industriale è cresciuta del 3% nei primi otto mesi del 2023. Il settore della meccanica mostra i tassi di crescita più elevati: più 34% anno su anno, dopo il più 45,5% anno su anno di luglio. Anno su anno, si registra una crescita molto accelerata in diversi altri settori: più 54,2% per le apparecchiature informatiche ed elettroniche, più 26,1% per le apparecchiature elettriche; per gli autoveicoli più 41,8%, per i veicoli industriali più 32,5%. È evidente che le esigenze dello stato di guerra hanno avuto un effetto propulsivo su questo settore dell’economia.
- Commercio: anno su anno, il fatturato del commercio all’ingrosso è cresciuto del 23%, per quello al dettaglio un più 11%.
- Pil: il ministero dello Sviluppo Economico ha alzato le previsioni di crescita del Pil russo nel 2023 dall’1,2% al 2,8%. Il 15 settembre la Banca Centrale di Russia ha in sostanza confermato le proprie precedenti analisi sull’andamento dell’economia nazionale e le previsioni per un Pil in crescita tra l’1,5 e il 2,5%.
- La crescita reale dei salari, al netto dell’inflazione, anno su anno è stata del 9,2%. Il salario medio in Russia in termini nominali a luglio 2023 era di 71.419 rubli, con un aumento del 13,9% sul luglio 2022.
Lettera da Mosca
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