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Posts tagged as “shoigu”

LE CITTA’ NUOVE DI SHOIGU

di Nick Trickett    Il ministro della Difesa Sergei Shoigu in agosto ha proposto che il Governo sostenga la costruzione di 3-5 centri industriali ed economici in Siberia. Questi, secondo Shoigu, dovrebbero diventare città da 300-500 mila abitanti. A prima vista, questa proposta potrebbe essere dismessa come un trucco da campagna elettorale. Shoigu è stato più visibile negli ultimi mesi poiché il Cremlin si è rivolto a lui e ad altre figure come Sergei Lavrov per cercare di aumentare il consenso intorno a Russia Unita. Ma ciò che potrebbe essere liquidato come campagna elettorale è diventato più serio quando il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che anche a Putin piaceva l’idea di costruire nuove città. Un ulteriore consenso è arrivato poi da Viktoria Abramchenko, nominata dal primo ministro Mishustin inviato speciale per la Siberia. Quindi è emersa una proposta parallela per costruire una città satellite vicino a Vladivostok. Il tutto, però, ha incontrato la forte critica di Yurij Trutnev, per lungo tempo stratega per l’Estremo Oriente del Cremlino.

LA RUSSIA VOTA, MA PER CHE COSA?

di Marco Bordoni   Il 5 febbraio 1997 George Kennan, ispiratore della “dottrina Truman” e della politica di “contenimento” dell’Unione Sovietica nel secondo dopo guerra, firmò per il New York Times un pezzo dal titolo “Un errore fatale” per prendere posizione sul progetto di allargamento a Est della NATO “fino ai confini russi”. La contrarietà dello statista era, in sintesi, così motivata: “Possiamo attenderci che una decisione simile infiammerebbe le tendenze anti occidentali e militariste dell’opinione pubblica russa; che abbia un effetto nocivo sullo sviluppo della democrazia russa; che riporti il clima da guerra fredda nelle relazioni Est-Ovest, e che spinga la politica estera russa in direzione decisamente sgradite”.  Come noto gli avvertimenti di Kennan furono ignorati e la NATO, che pure aveva assolto la sua funzione storica, non solo non venne liquidata, ma venne progressivamente estesa, con l’esplicito disegno di costruire ai danni della Russia un sistema giugulatorio di relazioni talmente sbilanciato da precludere a Mosca qualsiasi ambizione all’indipendenza decisionale (e qui la citazione di un altro eminente statista USA, Zbigniew Brzezinski, si impone).