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Posts tagged as “rete”

PROPAGANDA RUSSA, L’OSSESSIONE

Ci chiediamo spesso a chi serva e quali scopi abbia l’ossessiva campagna contro la propaganda russa in Italia, contro le ingerenze russe che cercano di orientare la politica e l’opinione pubblica italiana in senso pro-Mosca e, nell’attuale contingenza, anti-Kiev. Un senso deve pure averlo, questa campagna di allerta perenne così esagerata rispetto alle dimensioni del problema. È ovvio che i russi fanno propaganda, ovunque e comunque possano. Allo scopo, per costruirsi un certo soft power e far passare la propria linea, avevano lanciato tutta una serie di mezzi di comunicazione, tradizionali e social, come Russia Today e Sputnik, tra l’altro ben distribuiti in giro per il mondo (ma bloccati dall’inizio dell’invasione russa). È ciò che fanno tutte le potenze, in buona o in cattiva fede. Ma l’esagerazione resta e proviamo a vederne qualche aspetto.

GUERRA IN RETE, VINCE L’UCRAINA

Non c’è mai voluto molto per farsi dare, con disprezzo, del “putiniano”. A me è bastato scrivere, in anni passati, che Vladimir Putin godeva in patria di un consenso reale (oltre, ovviamente, a quello costruito dal sistema), cosa che era lapalissiana già allora ma che col tempo è apparsa evidente. E che la Russia, nel confronto con l’Occidente e con gli Usa in particolare, aveva dei torti ma non tutti i torti. Ovviamente con il 24 febbraio tutto è cambiato. Ma l’ossessione per i putiniani, per la propaganda del Cremlino, per l’azione di quinte, seste e settime colonne della causa russa no. Anzi, è cresciuta in misura esponenziale. La cosa non cessa di stupirmi. Tutta la stampa nazionale e internazionale è compattamente schierata con l’Ucraina. Idem per le Tv, statali o private. La Rete: sono su Twitter e cerco di seguire il più possibile, ma la proporzione dei tweet che visualizzo è di uno a dieci almeno. Uno filorusso per dieci filoucraini.

RETE GIU’ IN RUSSIA: SOLO UN GUASTO?

Nella giornata di ieri (per la precisione, fino alle 14,45 ora locale) la Rete russa ha vissuto un down di proporzioni inedite. Il 92% degli utenti di Rostelekom, il maggiore prevede Internet di Russia, ha denunciato difficoltà di funzionamento. Per ore sono stati irraggiungibili i siti della Presidenza, del Governo, del Primo Ministro, del Comitato Investigativo, di Rockomnadzor (l’Agenzia federale per i diritti del consumatore e la protezione del malato), della Procura generale di Russia, della Duma (camera bassa del Parlamento), del ministero dell’Industria e del Commercio, del Consiglio di Sicurezza e del ministero dello Sviluppo Economico. Sono rimasti bloccati gli Internet banking di Alfa Bank, Qiwi, BTB e delle Poste russe. Altre aziende e istituzioni (per esempio l’agenzia Tass o il motore di ricerca Yandex, il più frequentato del Paese) hanno patito grosse difficoltà.  Così a lungo, e soprattutto in modo così mirato ai centri decisionali, la Rete russa non era mai stata a terra. Identico problema in molte regioni: Rete fuori uso per i siti del Governo locale, della magistratura e delle forze dell’ordine di Celyabinsk, Kusk e Murmansk, difficoltà in molti altri centri.

Protesta pro-Navalny, due lezioni da studiare

di Fulvio Scaglione    Circola una statistica, nei media russi, secondo cui il 42% di tutti coloro che ieri sono scesi in strada nella protesta a favore di Aleksej Navalny partecipavano per la prima volta a una manifestazione di protesta. Vero o no che sia, nessuno può sottostimare o, peggio, ignorare la lezione di quanto è successo ieri in 111 città della Russia.

Reati in aumento nel 2020. E in Rete…

Irina Volk, portavoce del ministero degli Interni della Federazione Russa, ha diffuso alcune statistiche sulla criminalità in Russia nel periodo gennaio-novembre 2020. Nel Paese si è avuto in quel periodo un leggero aumento dei reati, pari all’1,2%, con un dato più preoccupante per i crimini, cresciuti del 17,4%. L’aumento è stato registrato in 50 degli 85 soggetti della Federazione, con la punta più negativa nella città a statuto speciale di Sebastopoli, dove i reati sono cresciuti del 40%.