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Posts tagged as “Kadyrov”

GOVERNATORI, MESTIERE PERICOLOSO

L’accoltellamento del governatore della regione di Murmansk, Andrej Chibis, non è un caso unico nella storia della Russia contemporanea. Anzi, ci sono stati quattro attentati alla vita di governatori. Il 18 ottobre del 2002, a Mosca, sul centralissimo Novy Arbat, il governatore della regione di Magadan, Valentin Tsvetkov, fu ucciso vicino all’ufficio della rappresentanza regionale. L’assassino, che aspettava accanto al portone, sparò a Tsvetkov alla testa, uccidendolo sul colpo. Quattro imputati furono poi condannati a pene da 9 a 13,5 anni di carcere. Tsvetkov aveva 54 anni.

PRIGOZHIN E LE AMBIZIONI DEL WAGNER

di Pietro Pinter       È passato un anno da quando constatavamo – dopo una parata del 9 maggio “tranquilla” a Mosca anche se per certi versi atipica – che la guerra sarebbe proseguita senza particolari scossoni o svolte, con le forze armate russe che lentamente espugnavano la “fortezza” di Azovstal, la roccaforte ucraina di Mariupol’, in uno degli ultimi successi militari che avrebbero avuto prima che la controffensiva ucraina, mesi dopo, riconquistasse quasi tutto l’oblast’ di Kharkov e metà di quello di Kherson, inclusa il capoluogo. Quest’anno però, oltre alle incognite sulla parata alimentate dal clamoroso attacco con droni al Cremlino, se ne aggiunge anche una potenzialmente più importante: come andrà a finire la faida tra il “capitano di ventura” Evgenyj Prigozhin, fondatore e comandante del Gruppo Wagner, e le alte sfere della ministero della Difesa russo?

IL PAPA, IL CREMLINO E LA PERIFERIA RUSSA

È molto interessante la polemica improvvisamente scoppiata tra il ministero degli Esteri della Russia e Papa Francesco, a proposito di alcune delle affermazioni che il Pontefice, intervistato nella sua residenza vaticana di Santa Marta, ha fatto alla rivista dei gesuiti America. Ai russi sono dispiaciute le frasi (“When I speak about Ukraine, I speak of a people who are martyred. If you have a martyred people, you have someone who martyrs them. When I speak about Ukraine, I speak about the cruelty because I have much information about the cruelty of the troops that come in. Generally, the cruelest are perhaps those who are of Russia but are not of the Russian tradition, such as the Chechens, the Buryati and so on. Certainly, the one who invades is the Russian state. This is very clear. Sometimes I try not to specify so as not to offend and rather condemn in general, although it is well known whom I am condemning. It is not necessary that I put a name and surname”) sulla “crudeltà” delle truppe russe e in particolare su quella dei soldati che “non sono di tradizione russa, come i Ceceni, i Buriati e così via“.

IL CREMLINO E IL PARTITO DELLA GUERRA

di Pietro Pinter     A giugno, l’avanzata russa decisa dal Cremlino  vide il suo ultimo importante successo territoriale fino ad oggi: la presa dell’agglomerato urbano Severodonetsk/Lysychansk e la chiusura della sacca di Zolotye, operazione che mise termine all’offensiva nell’oblast di Lugansk, che passava interamente sotto il controllo dei separatisti. Dopo un’estate di effettivo stallo, però, è iniziata la tanto attesa controffensiva ucraina, al netto di alcune false partenze nell’oblast’ di Kherson. A metà settembre il brusco risveglio per le truppe russe: le forze armate ucraine dilagano a Kupyansk, e quelle russe ordinano una rapida ritirata dall’intero oblast’, per ripararsi dietro il fiume Oskhol. L’avanzata ucraina però non si ferma, e il 1° ottobre gli ucraini entrano nella strategica città di Krasny Lyman, che la guarnigione russa prova a difendere fino a essere quasi circondata.