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Posts tagged as “banche”

RETE GIU’ IN RUSSIA: SOLO UN GUASTO?

Nella giornata di ieri (per la precisione, fino alle 14,45 ora locale) la Rete russa ha vissuto un down di proporzioni inedite. Il 92% degli utenti di Rostelekom, il maggiore prevede Internet di Russia, ha denunciato difficoltà di funzionamento. Per ore sono stati irraggiungibili i siti della Presidenza, del Governo, del Primo Ministro, del Comitato Investigativo, di Rockomnadzor (l’Agenzia federale per i diritti del consumatore e la protezione del malato), della Procura generale di Russia, della Duma (camera bassa del Parlamento), del ministero dell’Industria e del Commercio, del Consiglio di Sicurezza e del ministero dello Sviluppo Economico. Sono rimasti bloccati gli Internet banking di Alfa Bank, Qiwi, BTB e delle Poste russe. Altre aziende e istituzioni (per esempio l’agenzia Tass o il motore di ricerca Yandex, il più frequentato del Paese) hanno patito grosse difficoltà.  Così a lungo, e soprattutto in modo così mirato ai centri decisionali, la Rete russa non era mai stata a terra. Identico problema in molte regioni: Rete fuori uso per i siti del Governo locale, della magistratura e delle forze dell’ordine di Celyabinsk, Kusk e Murmansk, difficoltà in molti altri centri.

FAMIGLIE RUSSE, LA CORSA ALLA CASA

Il Covid 19 picchia duro sulle famiglie russe, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico. Non spegne, però, la loro voglia di casa. Rosstat, il servizio statistico ufficiale della Federazione Russa, fino al giugno scorso aveva registrato un milione di disoccupati in più rispetto alla quota censita prima dello scoppio della pandemia. Pochi, almeno rispetto ad altri Paesi. Ma bisogna tener conto di altri fattori. Intanto, circa il 50% (cifre ufficiali non ce ne sono) delle persone attive sono impiegate dallo Stato, che notoriamente non è un datore di lavoro che conceda alti salari. Secondo, il mercato del lavoro in Russia è piuttosto rigido e spesso i datori di lavoro reagiscono alle crisi riducendo i salari, piuttosto che licenziando. Terzo, i prezzi al consumo sono aumentati, rendendo quindi precario il bilancio di molte famiglie.