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Posts tagged as “Lituania”

LA CARTA SEGRETA DELLA POLONIA

Le autorità polacche nel 2007 hanno adottato per legge la “Carta del polacco”. Il documento si rivolge alle persone di origine polacca che sono cittadini di altri Paesi (si calcola almeno 2 milioni di persone), a causa dello spostamento verso Ovest dei confini che fu sancito dalla Conferenza di Yalta (febbraio 1945) e conferma il loro diritto a sentirsi parte della nazione polacca. La Carta garantisce certi “privilegi” che si applicano sul territorio della Polonia, tra cui il diritto a una procedura semplificata per l’ottenimento del visto, assistenza nella ricerca di un lavoro, istruzione gratuita anche a livello universitario (superando però le prove di ammissione), assistenza sanitaria e altro. Nello stesso tempo, il documento non dà diritto alla cittadinanza polacca, sebbene semplifichi la procedura per ottenerla.

LITUANIA E ZELENSKY DECIDONO TUTTO? ANCHE NO

Nel frenetico scambio di lettere tra la Commissione Europea e il Governo della Lituania, l’ultima proposta pare sia questa: la Ue farebbe un’eccezione alle sanzioni e permetterebbe alla Russia di continuare a rifornire l’exclave di Kaliningrad attraverso i 90 chilometri di territorio lituano tra la Bielorussia e, appunto, Kaliningrad, a patto che la Russia non aumenti il volume delle merci attualmente trasportate verso l’exclave. L’idea è che evitare, in questo modo, che il porto di Kaliningrad diventi lo strumento del Cremlino per importare ed esportare e alleviare il peso della guerra economica decretata da Usa e Ue. Il timore è invece che la Russia a un certo punto si stufi e, d’accordo con la Bielorussia, occupi il cosiddetto “corridoio di Suwalki”, interrompendo il confine di terra dei Paesi Baltici con il resto d’Europa e mettendo la Nato, nell’ipotesi più estrema, nella condizione di scegliere (per dirla brutalmente) se affrontare una guerra mondiale per difendere la Lituania (6 milioni di abitanti).

LITUANIA E RUSSIA AI FERRI CORTI PER IL TENENTE MEL’

Tra Russia e Lituania può scoppiare una grave crisi diplomatica. Tutto a causa di un tenente e dei fatti del 13 gennaio 1991. Nel marzo del 1990, infatti, il Parlamento lituano aveva proclamato l’indipendenza. Dopo vari tentativi di bloccare il processo e far rientrare la crisi, Mikhail Gorbaciov rivolse (10 gennaio 1991) un ultimatum affinché Vilnius riconoscesse la sovranità sovietica, minacciando un intervento militare. Nei giorni successivi la popolazione lituana cominciò a raccogliersi intorno alla sede della televisione e del Parlamento finché il 13 gennaio le truppe e i corpi speciali sovietici, appoggiati da mezzi corazzati, passarono all’attacco. Nelle operazioni per disperdere la folla morirono 13 persone e altre 140 furono ferite. Uno dei carri armati sovietici era comandato, appunto, dal ventiduenne tenente Yuriy Mel’.