di Paul Goble La recente scomparsa dell’importante sessuologo russo sovietico Lev Shcheglov ha spinto un commentatore di Mosca ad affermare che furono i commenti dello studioso sulla sessualità a dare ai russi la sensazione di poter controllare i propri corpi e quindi controllare le anche le proprie vite . Di conseguenza, dice Dmitry Gubin, i russi non pensavano più che lo Stato potesse o dovesse controllare tutto. E così, incoraggiati da Shcheglov e altri ad adottare un approccio più indipendente alla loro sessualità, hanno pensato di avere il diritto di avere un approccio più libero anche ad altre cose. Quel nuovo atteggiamento, espresso nel famoso motto dell’era sovietica “in URSS non c’è sesso perché il Governo non vuole parlarne”, ha spinto le persone a credere che avrebbero dovuto avere il controllo di molte più cose relative alla loro vita. Proprio il genere di atteggiamento che il regime non poteva tollerare.
Posts tagged as “libertà”
Vi stupite per ciò che succede negli Usa? Milan Svolik e Matthew Graham, docenti di Scienze Politiche presso l’Università di Yale, hanno condotto una ricerca sull’elettorato americano da cui escono molti dettagli poco piacevoli. Nell’articolo, Democracy in America? Partigianeria, polarizzazione e forza del sostegno alla democrazia negli Stati Uniti, Svolik e Graham dimostrano infatti che non c’è un’influenza decisiva della cultura democratica sugli elettori negli Stati Uniti. In altre parole, gli americani sono pronti a votare per i politici autoritari se questi vanno incontro alle loro preferenze ideologiche o promettono di soddisfare le loro esigenze concrete. Solo una piccola parte degli americani darebbe in ogni caso la priorità ai principi della democrazia. Ma si tratta di un gruppo in via di riduzione a causa della polarizzazione dello spettro partitico e della radicalizzazione delle posizioni politiche.