Dal servizio russo della BBC – Il ministro della Difesa rumeno, Angel Tylver, ha confermato che i rottami di quello che potrebbe essere un drone russo sono stati rinvenuti nel distretto di Plauru, nella contea di Tulcea, al confine con la città ucraina di Izmail, nella regione di Odessa. “Abbiamo esaminato un’area molto vasta, compresa quella sulla quale si è discusso nello spazio pubblico, e confermo che in quest’area sono stati trovati frammenti che potrebbero provenire da un drone”, ha detto il ministro della Difesa rumeno in un commento ad Antena 3, aggiungendo che gli oggetti ritrovati saranno analizzati per confermarne l’origine. A sua volta, il presidente rumeno Klaus Iohannis ha osservato che se fosse confermato che i componenti trovati appartengono a un drone russo, ciò costituirebbe una “grave violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Romania”. Solo due giorni fa il ministero della Difesa rumeno aveva smentito questa informazione.
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Per quanto se ne parli e se ne scriva quasi ogni giorno, non è facilissimo sintetizzare in una sola cifra l’aiuto militare di Usa ed Europa all’Ucraina. Il Kiel Institute for the World Economy, che ne tiene traccia, ci dice che gli Usa, fino al 15 gennaio scorso, hanno offerto 73,1 miliardi di dollari di aiuti, e l’Unione Europea 54,9. Bisogna però distinguere ciò che è (o va in) armi, e non è aiuto finanziario o umanitario. Nel mese di dicembre 2022, per esempio, dei 40 miliardi di aiuti complessivamente stanziati, 23 erano per armamenti. Nei dodici mesi del 2022, solo in febbraio, maggio e novembre la somma degli aiuti finanziari e umanitari è stata superiore, per importo, agli aiuti militari. Mirko Mussetti, grande esperto di questioni dell’Europa dell’Est e attento osservatore delle questioni militari legate alla guerra in corso, ci aiuta a decrittare le sfumature strategiche e politiche del problema. E ci parla della “questione uomini”.
di Kris Osborn Il Pentagono sta mettendo sempre più “occhi” nei cieli dell’Europa orientale, in quello che può essere visto come un rapido progresso verso il rafforzamento della deterrenza contro la Russia in tutto il continente, una serie di iniziative che includono anche esercitazioni e addestramenti più multinazionali, sviluppo di missili da crociera e di risorse di sorveglianza in aree strategicamente vitali grazie a una serie di nuovi droni.