Dunque, il trucchetto immaginato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz sarebbe dovuto funzionare così: bilancio per il 2023 in apparenza legato a un passivo massimo dello 0,35%, come da obbligo costituzionale. Spendendo però a lato, fuori dal bilancio, 60 miliardi per il clima e 200 miliardi per stabilizzare i costi dell’energia. La Corte Costituzionale tedesca ha dato un’occhiata, si è fatta una risata e ha rispedito il tutto al mittente, cioè allo stesso Scholz. Che non ha avuto scelta: ha dovuto abolire il blocco del debito statale per il 2023 e far capire che facilmente lo si dovrà fare anche nel 2024. Bilancio in questo modo approvabile ma reputazione di Scholz (che fu ministro delle Finanze con Angela Merkel) e della sua coalizione di Governo nel baratro.
Posts tagged as “corte costituzionale”
Mentre la Corte Suprema russa chiudeva Memorial, in Ucraina il buon presidente Zelensky firmava il decreto con cui ratificava la chiusura di altre due compagnie di comunicazione: Time Media, che mette in onda il canale Tv Primo Indipendente, e Teleprostir, che mette in onda UkrLive. Le due compagnie sono in qualche modo “figlie” delle aziende di Viktor Medvedchuk, l’oligarca filo-russo che, guarda combinazione, è anche il leader del primo partito di opposizione, Piattaforma di opposizione-Per la vita, titolare del 13,05% dei voti alle ultime elezioni politiche. Time Media è stata fondata dai giornalisti di 112, NewsOne e ZIK, le tre televisioni di Medvedchuk (accusato di tradimento, messo agli arresti domiciliari e sottoposto e sequestro dei beni) che erano state chiuse nel febbraio scorso. Teleprostir, invece, appartiene a Nestor Shufirch, deputato di Piattaforma di opposizione. Il tutto, ovviamente, per ragioni di “sicurezza nazionale”. E in base a un decreto del Consiglio nazionale di sicurezza e di difesa che, secondo alcuni, non sarebbe nemmeno stato convocato. Ma questi sono particolari.