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Posts tagged as “carcere”

Navalny, di cui mi ricordo solo io

Altre grane per Aleksey Navalny: un Tribunale di Mosca sta preparando un nuovo procedimento per le ripetute affermazioni che lui fece nel gennaio scorso quando, appena rinchiuso nel carcere moscovita di Matrosskaya Tishinà dopo essere rientrato dalla Germania, disse di avere intenzione di evadere. Siamo all’accanimento, ovvio. Quindi, pur avendolo sempre considerato un furbo agitatore assai più bravo nel marketing che nella politica, ora ho voglia di scrivere una cosa a suo favore. Vi prego, niente prediche. Non spiegatemi che Navalnyj viene finanziato dall’estero, lo so. Come so che, senza l’appoggio dei servizi segreti occidentali, certi colpetti come tracciare i telefoni privati degli agenti russi che lo seguivano non sarebbero stati possibili. Detto questo, e detto magari anche altro, non posso che provare compassione. Qualunque cosa si possa pensare di lui, Navalny è uno che ci ha messo la faccia e molto altro: è tornato in Russia sapendo che sarebbe finito in galera, e infatti adesso sconta due anni e mezzo di prigione a Vladimir. Il suo movimento politico è stato disperso, le sue fondazioni costrette a chiudere.

CORANO E ISLAM NEL CARCERE DI NAVALNY

Qualche tempo fa, Aleksey Navalny si era lamentato del fatto che le autorità del carcere avevano bloccato una serie di libri che lui voleva portare con sé in cella. Tra gli altri volumi, anche un Corano perché, diceva Navalny, “ho capito che per crescere come cristiano devo leggere anche il Corano”. Si è scoperto, poi, che la colonia penale n°2 di Pokrov dove l’agitatore politico è detenuto, ha una piccola ma consistente storia di relazioni con l’islam. Nella colonia, infatti, c’è una sala di preghiera con copie del Corano a disposizione dei detenuti. La decisione di organizzare un luogo per la preghiera dei musulmani e di dotarlo di libri a carattere religioso fu presa nel 2014 perché tra i detenuti c’erano molti migranti arrivati in Russia dall’Asia Centrale in cerca di lavoro. Per un certo periodo ebbero anche un loro imam, un carcerato che si era formato dal punto di vista religioso ad Abu Dhabi.