di Pietro Pinter Dopo un lungo e perseverante lavoro della diplomazia britannica alla fine il risultato è stato raggiunto: le banche russe sotto sanzioni sono state disconnesse dallo SWIFT. USA, UK e UE, i primi responsabili di questa iniziativa visto che SWIFT è incorporato nel diritto belga e sottostà ai regolamenti UE, dichiarano che questa iniziativa di fatto bloccherà le importazioni e le esportazioni della Russia. Ma quanto è vero? Sicuramente interferirà pesantemente con i rapporti commerciali tra la Russia e il resto dei Paesi europei, impattando non solo sul comparto energetico (che è escluso dalle sanzioni UE, ma in mancanza di un sistema alternativo di pagamento sarà comunque coinvolto) ma anche sul commercio di materie prime, di
fertilizzanti, sull’export verso la Russia e soprattutto sul debito russo in pancia alle banche italiane, austriache, tedesche e francesi.