di Fyodor Lukyanov Negli anni Novanta, quando la Russia contemporanea risorse dalle ceneri dell’Unione Sovietica, l’Occidente era quanto di meglio ci fosse, l’unico modello accettabile. I tempi però sono cambiati, la situazione oggi è radicalmente diversa. Un buon esempio è il modo in cui la Russia ha risposto alle critiche sul “caso Navalny”. In precedenza, di fronte a situazioni simili, come quella di Yukos (un gigante petrolifero crollato e acquisito in modo fraudolento dagli oligarchi negli anni Novanta), delle Pussy Riot o qualsiasi altra, Mosca cercava di giustificare le proprie azioni usando le stesse argomentazioni e gli stessi principi dei suoi critici occidentali, anche anche se a volte i funzionari russi erano troppo duri ed emotivi. Adesso è diverso. I commenti critici dell’Occidente vengono ignorati o ridicolizzati. La Russia è cambiata, e la spiegazione di questo va cercata nel mutamento dell’equilibrio globale.